Un momento di grande commozione ha contraddistinto l’apertura della teca che custodisce la Madonna delle Lacrime, rimasta aperta dall’inizio della Santa Messa fino alla benedizione del cotone a conclusione del rito.
Le Lacrime dei figli si mescolate con quelle della Madonna nella preghiera, nella richiesta di aiuto, nel ringraziamento cuore a cuore, quasi che quel vetro aperto durante tutta la Santa Messa abbia reso più facile la “comunicazione” con Colei è Madre per statuto Divino. Il gesto semplice del rito della benedizione del cotone si è ripetuto con una novità: dopo che i sacerdoti hanno benedetto i rotoli di cotoni, il Rettore ha chiesto a tre donne di poggiare il cotone sul cuore della Madonna, come avvenne il primo giorno della Lacrimazione quando Antonina Giusto e la cognata si accorsero, intorno alle ore 8 del mattino che la Madonna stava lacrimando.
Il Rettore del Santuario, durante l’Omelia ha ricordato il ruolo delle donne coraggio nella storia di Gesù e nel cammino verso la Resurrezione, le uniche a rimanere accanto a Gesù dall’inizio alla crocifissione, dalla discesa della Croce al seppellimento, per essere poi premiate la mattina della Resurrezione, diventando le prime Testimoni di Cristo Risorto.
Don Aurelio Roberto Russo
Rettore
OMELIA
La Settimana Santa, appena trascorsa, ci ha consegnato delle certezze: Gesù è vivo ed è risorto e non muore più. Ne sono testimoni gli Apostoli e le donne che hanno sempre seguito Gesù dall’inizio fino alla fine, dalla domenica delle Palme al Giovedì Santo, dalla Crocifissione alla sepoltura. Quando tutti fuggono, le donne coraggio rimangono. Sono esse le protagoniste degli ultimi giorni della vita terrena di Gesù: stanno ai piedi della Croce con la Madre di Gesù, vedono dove viene seppellito e sono le prime a recarsi al sepolcro e per questo hanno avuto il privilegio di ricevere per prime l’annuncio della Resurrezione di Gesù. Le donne sono le prime Apostole di Gesù Risorto.
I Vangeli ci dicono che solo le donne non hanno mai tradito, né hanno mai abbandonato il Signore. Anzi lo hanno sempre accompagnato e servito con discrezione dalla Galilea alla Giudea, diventando discepole attente, coraggiose e discrete. Le donne sono le testimoni dell’inversione di marcia della storia che - segnata dalla sconfitta del peccato e della morte - andava decisamente verso il baratro della perdizione. Ma la pietra tombale è stata ribaltata per sempre. Da quella Prima Domenica di Pasqua è iniziata una corsa inarrestabile che prende l’avvio dal sepolcro vuoto di Gesù e raggiunge tutti i sepolcri della storia, scoperchiandoli, perché il Signore della vita è Risorto e ha vinto per sempre la morte. La Maddalena, Giovanna, Maria di Giacomo e Maria Santissima, Pietro e Giovanni, Giacomo e Tommaso, i discepoli di Emmaus e tanti altri ci testimoniano che la vittoria è definitiva: il Signore è Risorto per sempre! Il Sepolcro è stato scardinato, quella che gli uomini reputavano una sconfitta è diventata riscatto di salvezza per ogni uomo e ogni donna.
Dopo le lacrime di dolore versate ai piedi di quella Croce piantata sul Golgota, adesso è il tempo delle lacrime di gioia per la Resurrezione e per la Divina Misericordia di Dio Padre che vince sempre: è questa la notizia che le donne portano agli apostoli rinchiusi nel cenacolo; è questo il senso delle Lacrime della Madonna che piange Lacrime amare di dolore per il sacrificio del Figlio, ma gioisce di lacrime di luce per la resurrezione di Gesù. Le stesse Lacrime che la Madonna ha versato per il suo Figlio Gesù, la Madonna le versa per noi suoi figli. Nella vita della Madonna ci sono due infinite maternità: la prima maternità è la più conosciuta, a Natale, quando diventando Madre per volontà divina e per opera dello Spirito Santo, dona Gesù a tutti noi; la seconda maternità è la più dolorosa, ai piedi della Croce, dove per mandato di Gesù diventa madre nostra: “Ecco tuo Figlio”. È Gesù morente che questa volta ci dona Maria SS.ma come Madre nostra. Sono i due doni che dobbiamo custodire nella nostra vita e che nessuno ci può mai togliere: Gesù morto e Risorto e Maria SS.ma che è nostra Madre. Sono queste due forze di amore che devono sostenere la nostra vita, aiutandoci a superare ogni difficoltà, a relativizzare i problemi, a farci prendere coscienza che ce la possiamo e ce la dobbiamo fare. La vita di Gesù e di Maria sono una forza che ribalta ogni sconfitta, che apre una speranza nuova. È vero, a volte pensiamo di non farcela; a volte portiamo pesi superiori alle nostre forze; a volte la vita ci umilia e ci mortifica, ma ricordiamoci sempre che con noi c’è sempre Gesù! Con noi c’è la Madonna delle Lacrime che ci dona il suo Pianto di Madre e consola il nostro dolore. Noi valiamo l’Amore di Dio che offre suo Figlio sulla Croce per la nostra salvezza. Noi valiamo il Pianto della Madre che offre il Suo Cuore di Madre per noi.
Siracusa è terra di Santi e di Martiri, Città prediletta da Dio: visitata da San Paolo e da San Luca, irrorata dal sangue di San Marciano a Santa Lucia, segnata dalla specialissima e dolcissima presenza della Vergine delle Lacrime. Il Pianto della Madonna, avvenuto storicamente nel 1953, rimane per sempre a perenne memoria di un Amore che supera tempo e spazio, assicurandoci che Ella è nostra Madre e che Dio è con noi.
Consolazione e speranza sperimentino i fedeli e pellegrini che qui in questo Santuario ricorrono al suo Cuore di Madre. Siracusa sia orgogliosa di tanta predilezione e assuma il compito che San Giovanni Paolo II le ha affidato 25 anni fa: «Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare il Pianto della Madre». Amen!