Molte furono le persone che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assaggiarono la salsedine di quelle lacrime.
La testimonianza della signora Antonina Iannuso:
“… con mio grande stupore mi accorsi che l’effige della Madonna versava lacrime dagli occhi. Chiamai mia cognata Grazia e mi zia Sgarlata Antonia, che stavano al mio fianco ad assistermi, indicando loro le lacrime. Esse, sulle prime credettero che si trattasse di allucinazione dovuta alla malattia, ma, dietro le mie insistenze avvicinatesi al quadretto, constatarono anch’esse che dagli occhi della Madonna sgorgavano veramente delle lacrime, e alcune gocce, scorrendo per la guancia, caddero sulla spalliera del letto”.
La testimonianza di un passante:
“…ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi una lacrima che andava ingrossandosi nella fossetta lacrimale dell’occhio destro e ad dato momento è scesa sulla guancia fino alla mandibola in direzione del mento… Io mo sono commosso; mi sono scappate lacrime ed ho singhiozzato; mi sono quasi vergognato cha altri mi vedesse piangere, mi sono voltato e ho visto che tutti piangevano…”
(Di Pietro Sebastiano, impiegato)
Le Conversioni
Numerose sono state le guarigioni spirituali, ovvero le conversioni. Fra le più eclatanti quella di uno dei medici responsabili della Commissione che analizzò le lacrime, il dott. Michele Cassola.
Dichiaratamente ateo, ma uomo retto ed onesto dal punto di vista professionale, non negò mai l’evidenza della lacrimazione. Venti anni dopo, durante l’ultima settimana della sua vita, alla presenza del Reliquiario in cui erano sigillate quelle lacrime che egli stesso aveva controllato con la sua scienza, si aprì alla fede, ricevette l’Eucarestia.
Riportiamo la testimonianza di Mons. Migliorisi che assistente il dott. Cassola negli ultimi giorni della sua vita. “… Quando nei primi giorni della Settimana Santa la figliola Bruna mi presentò a lui (al dott. Cassola n.d.r.) non gli parlai di Dio ma egli con lo sguardo profondo … mi disse: «Ho capito». Il Sabato Santo fu il grande giorno. Chiesi ed ottenni dal Rettore del Santuario il Reliquiario che portai in casa Cassola. Il dottore lo scrutò a lungo, lo baciò, baciò con trasporto il crocifisso, ricevette con amore l’Eucarestia …”